Arrancata di fondo





Se arrivi nel frigorifero d'Italia una mattina di inizio gennaio, ed il termometro segna alle 9 del mattino +9 lì dove normalmente nello stesso periodo scii tra i -5 ed i -18, dove ti è capitato che ti si bloccasse la mandibola per il freddo allora la sensazione della catastrofe imminente si insinua a buon diritto sotto pelle. Se dopo un'intera annata senza gli sci ai piedi per assenza di neve, ne inizia una seconda ancora una volta poco generosa lo "sciatoredifondodipendente" scruta ogni bollettino meteo ed ogni aggiornamento news dei centri fondo con l'ansia del drogato in crisi di astinenza e poichè lo sciatore di fondo dipendente non si accontenta della pistina da 7 km, quando finalmente legge nevicata di 15 cm piste aperte e collegamenti tra i vari centri fondo praticabili, parte dalla pianura, dove si è svegliato a temperature attorno allo 0, per inversione termica, con le bave alla bocca dopo 15 giorni di inattività a seguito della prima sciata dell'anno che l'aveva visto alla sera distrutto e felice. Poi arriva lì e data la temperatura e dato lo spuntar del verde tra la neve, domanda se veramente le piste sono percorribili e alla cassa rispondono che "certamente i collegamenti sono aperti e sono stati battuti la sera prima, almeno nel loro tratto di competenza, dall'altra parte non garantiscono che la pista sia stata fresata ma sicuramente è transitabile". Allora lo sciatore paga il biglietto, indossa lo sci, ed inizia a macinare km, quando arriva alla salita cambia però sport, lo sci di fondo si trasforma in arrancata di fondo perchè la pista dichiarata aperta ma non battuta è, a tratti, anche senza neve, bisogna fare lo slalom tra i sassi e lavorare di braccia duramente perchè dove non ci sono i sassi c'è ghiaccio e la spinta delle gambe risulta del tutto inefficace, la salita che di solito compie in 50 minuti dura 1 ora e 20 e quando arriva in cima già trema all'idea che poi dovrà scendere nuovamente alla piana dal secondo collegamento che si spera messo meglio di questo, dato che in salita andando piano puoi decidere dove mettere i piedi, ma in discesa distruggere lo sci è il minore dei mali, il percorso sull'altipiano è quasi da sci nautico ma gradevole, poi inzia la discesa tutta col freno tirato per il terrore di rompersi le ossa ed i denti su sassi affioranti, la fine della discesa è la fine di un incubo, si percorre la dolce piana danzando veloci. Si torna dai gestori e si discute sulle informazioni poco corrette fornite e sulla pericolosità della pista. Stamane ho controllato il sito web dà i collegamenti ancora aperti, nessun aggiornamento, domani passata l'epifania che tutte le feste e tutti i turisti si porta via daranno le piste per chiuse, in attesa, si spera, di nuove nevicate. L'imprenditore della neve riduce i rischi d'impresa  scaricandoli sugli arti fratturabili dei suoi clienti

Commenti

  1. Tempi duri per i puri, siano essi sciatori di fondo o altro.
    In nome del Dio profitto le tue ossicina non hanno valore!
    Ma xe un toco che te digo vien Jesoeo, quindese chiometri de pasegiada vardando el mar e ciao ciao imprenditori disonesti!
    Felice Befana micacotechini, adesso vado ad affrontare l'ultimo super pranzo delle feste!

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    1. Dimenticavo, le parole di Rigoni Stern mi danno un DECISO motivo per amare la montagna...

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    2. Rigoni Stern guardava le sue montagne con gli occhi di un innamorato, ma in questo caso aveva ragione

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  2. A qualunque giornale lo mandi
    se il direttore non è stupido
    te lo pubblica subito
    per quanto è ben fatto.

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    1. esagerato, ho pensato a lungo se scrivere alla Reggenza dell'altipiano dei sette comuni una denuncia, ma sono sicura che non otterrei comunque un bel nulla per la futura sicurezza degli sciatori, il dio denaro vince sempre

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  3. Concordo con quello che dice Massimo qui sopra, anche se per la mia esperienza i giornali pubblicano... i direttori dei giornali sono... vabbè, lasciamo perdere.

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    1. i giornali non sanno neppure più cosa sia la sintassi.....

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  4. Dai speriamo che un po' di neve arrivi sui monti, non solo per lo sci. C'è bisogno di un inverno che faccia l'inverno......

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