Ciondolare pallidi e assorti




Nell'anno in cui il maggiociondolo ciondolava a luglio, inconsapevole di essere fuori tempo massimo e di non rendere giustizia al suo nome, alla faccia dello sciagurato botanico che lo aveva battezzato dopo averlo visto fiorire in un maggio medio, di un secolo medio, prima che altri, umani come lui, mettessero il pianeta, in cui lui e loro stessi vivevano, dentro ad un microonde che, a volte, veniva sostituito da un frullatore cosicché nevicava a fine giugno, solo tre giorni dopo essersi sciolti a 35° tanto per ricordarsi che si era stati concepiti in un Eden che si era contribuito a trasformare in una valle di lacrime.
Insomma nell'anno in cui il maggiociondolo accendeva il sole negli occhi cisposi, per  il prolungato inverno, dei viandanti del bosco, questi, potevano ciondolare solo a bassa quota, perché più su la neve da calpestare era ancora alta .
Ora il Monte Grappa è caro alla Patria per due cose: 
1) non regala un solo filo di acqua (forse perché la Patria lo ha ingozzato del sangue dei ragazzi di una intera generazione e se ci fossero fontane uscirebbe rosata)
2) perché permette ai camminatori dei monti di salirci sopra da molte parti enche nelle estati non medie, di anni non medi, di secoli non medi, senza affondare nella neve (ma questo non fatelo sapere ai ragazzi che sono sepolti lassù, perché loro di neve ne hanno calpestata anche troppa).
Il massiccio del Grappa è attraversato da una rete praticamente infinita di sentieri che salgono dal versante trevisano, da quello vicentino e da quello bellunese.
Quelli che salgono dal vicentino sono stati fatti dai soldati che erano comandati da qualcuno che pensava che, tra un colpo di mitraglia e l'altro, i ragazzi andassero tenuti occupati. Così li mettevano lì e gli facevano fare scalinate o sentieri tutti in pietra che neanche Piazza San Marco è lastricata meglio. Dal lato trevisano c'è il classico sentiero di montagna. Lì il comandante faceva sistemare solo i tratti troppo esposti e li ha fatti dotare di piccole gallerie.
Il lato bellunese ti fa capire che, comandante o non comandante, un montanaro nasce quadrato e tondo non lo fai diventare. 
Perché il montanaro quadrato dovrebbe perdersi a sistemare una stradella con dei tornanti per rendere meno erta la salita e più agile il passo? O dovrebbe costruire scalini quando si può inerpicare sulla cresta per una ripida pietraia assassina di polmoni in salita e di caviglie in discesa?
Insomma nell'anno in cui il maggiociondolo ciondolava a luglio secondo voi da che lato sono salita al Grappa per ammirarlo ciondolare fuori tempo massimo?

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